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IPEROGGETTI PANDEMICI

17/03/2021
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IPEROGGETTI PANDEMICI

MOSTRA ON LINE

IPEROGGETTI PANDEMICI

di Umberto Santucci - pittore digitale

 

Febbraio/dicembre 2020 
15 opere di arte vettoriale realizzate nel 2020, anno di clausura, riflessione, meditazione, invenzione.

Conosciamo l'autore Umberto Santucci

Umberto Santucci è nato a Roma nel 1936 ed ha vissuto a Lanciano (Abruzzo), a Roma, a Porto Recanati (Marche). Ora vive a Lagny sur Marne, nei dintorni di Parigi.

Ha studiato pittura con maestri privati e all'Accademia di Belle Arti di Roma, e si è laureato in archeologia presso la Sapienza di Roma.

Ha sempre concepito l'arte come mestiere, avendo in mente le botteghe d'arte italiane del Rinascimento. E quindi ha sempre esercitato il mestiere dell'arte del XX secolo, facendo il grafico pubblicitario e editoriale, il fotografo, il creatore di multivisioni e di grandi immagini per proiezioni in eventi teatrali e di piazza. È stato uno dei primi ad utilizzare il personal computer, contribuendo all'alfebittazione informatica di molte persone.

Ha insegnato grafica, fotografia e multimedia in diversi istituti, fra cui l'IED, L'Accademia dell'Immagine, il Centrostudi di Comunicazione.

L'elemento unificante di tutto il suo lavoro è stato il problem solving, il metodo di definizione e risoluzione dei problemi di invenzione, pensiero laterale, design grafico, fotografia, multimedia, grafica computerizzata, e-learning, smart working. Sul problem solving ha tenuto corsi per manager, consulenze, libri e tutto ciò che si trova nel sito www.umbertosantucci.it.

Fin dagli anni '90 del secolo scorso ha eliminato colori, pennelli, tele, carte, ed è passato alla computergrafica che continua a praticare imparando ad usare i nuovi strumenti dotati di intelligenza artificiale.

Premessa sulla mostra IPEROGGETTI PANDEMICI

La pandemia da Covid19 è interpretata come un iperoggetto, secondo la teoria di Timothy Morton. Gli "iperoggetti pandemici" sono tracce visive degli iperoggetti connessi con la pandemia, dalle scorie energetiche al degrado ambientale, in un ampio arco temporale che si spinge nel futuro.

Partendo da queste premesse, seguendo la propria ispirazione, Umberto Stantucci ha realizzato 15 opere vettoriali che ha messo in vendita e che ci ha gentilmente concesso di pubblicare in una ipotetica mostra virtuale.

Che cosa sono gli iperoggetti?

ideale reale.jpg

Gli iperoggetti sono entità reali distribuite nello spazio e nel tempo, come un centro petrolifero o una centrale nucleare, o la biosfera, o il sistema solare. O anche tutto l’insieme delle scorie nucleari, o fra esse solo il plutonio.

  • Possono essere prodotti dall’uomo, come l’insieme delle buste di plastica, o dall’uomo indipendenti, come la Luna.

  • Sono «iper» rispetto a qualche altra entità, come un albero rispetto alle sue foglie, o una foresta rispetto ai suoi alberi.

  • Gli esseri umani possono incontrare solo gli oggetti emanati da un iperoggetto, che rimane al di là delle nostre percezioni e dei nostri limiti di spazio e di tempo.

L’ideale e il reale

Semplificando al massimo, l’ideale è ciò che si trova dentro la nostra mente, il reale ciò che ne resta fuori.

Dell’ideale fanno parte concetti e miti, del reale oggetti e iperoggetti.

l'ideale

Tutto quello che si forma dentro la nostra mente, il risultato della nostra percezione e rappresentazione del mondo, che organizziamo in concetti col pensiero razionale, in miti col pensiero magico.

Concetti

La mente raccoglie tutte le caratteristiche comuni di un insieme di percezioni, e ne fa un concetto. Tanti cavalli diversi, ma tutti con caratteristiche simili, sono raccolti nel concetto di “cavallo” o nell’astrazione di “cavallinità”.

Amore, libertà, violenza, pace, sono tutti concetti che comprendono scelte, comportamenti, idee, messaggi.

I concetti sono costruzioni mentali che ci servono a strutturare e classificare la realtà per potercene servire, ma che non hanno nulla di reale.

I concetti generano idee, problemi, soluzioni, teoremi, ragionamenti.

Miti

I miti sono narrazioni magiche di fatti, imprese, eventi che passando di bocca in bocca assumono l’importanza e la sacralità di fatti simbolici riguardanti la vita, la morte, l’origine delle cose, l’alternarsi dei giorni e delle stagioni.

I miti generano epopee, tradizioni, riti, magie, religioni.

Servono per maneggiare ciò che i concetti non capiscono, e per comunicare.

 

Il reale

Tutto ciò che si trova al di fuori della nostra mente, e che esiste e si comporta indipendentemente dagli esseri umani. Anche se extra-umani, non sono astratti, ma reali, e quando entrano in contatto con l’uomo possono procurargli effetti concreti, come la ferita di un’arma o il sollievo di una bevanda.

Oggetti

Gli oggetti sono tutte le cose che stanno di fronte a noi, al di fuori di noi, sia le cose che possiamo conoscere, manipolare, utilizzare, sia quelle che non conosciamo e su cui non abbiamo nessun potere e nessuna influenza.

La realtà come insieme di oggetti, altrimenti detta “ontologia orientata agli oggetti” (OOO) è stata teorizzata dal filosofo Graham Harman come alternativa all’antropocentrismo kantiano. Per Graham tutto ciò che esiste è un oggetto, animali, piante, rocce, manufatti, edifici, fenomeni meteo, maree.

Iperoggetti

Teorizzati da Timothy Morton nell’ambito OOO, sono entità reali che si trovano al di là degli oggetti, che li comprendono come un albero comprende le sue foglie, o che si nascondono e si ritraggono in dimensioni di spazio e di tempo molto più ampie, come il riscaldamento globale o la radioattività del plutonio.

Secondo Timothy Morton, gli iperoggetti ci costringono a un’intimità

  • con la nostra fragilità (sono pericolosi),

  • con gli altri (tutti ne sono colpiti),

  • con il futuro (sono massicciamente distribuiti nel tempo).

In genere non ce ne accorgiamo, fino a quando non veniamo in contatto con manifestazioni ed effetti di essi, come accade per il riscaldamento globale, le radiazioni o la pandemia da Covid19.

le proprieta' degli iperoggetti

Gli iperoggetti hanno in comune alcune proprietà.

  • Sono viscosi.

    • Si attaccano alle entità con cui entrano in relazione. Più li avviciniamo meno li conosciamo; ma non possiamo liberarcene per quanto lontano si possa fuggire.

  • Sono non-locali.

    • Un iperoggetto si manifesta qui, ora, ma anche in altri luoghi e altri tempi. La sua manifestazione locale però non è quell’iperoggetto, che si ritrae continuamente allontanandosi e nascondendosi.

  • Esistono su scale temporali diverse e difficili da percepire.

    • La plastica si elimina dopo 500 anni, il plutonio perde radioattività dopo 24.000 anni. Gli esseri umani fra 100.000 anni forse saranno solo minerali, ma le scorie nucleari saranno ancora attive.

  • Sono interoggettivi.

    • Tutti gli oggetti sono interconnessi in una rete di relazioni, come l’internet delle cose o una città fatta di case, strade, mercati, uffici, autobus.

  • Si mostrano per fasi.

    • Le parti o gli effetti degli iperoggetti che noi percepiamo sembrano andare e venire, perché li vediamo solo in certi momenti e in certe condizioni, come il passaggio di una cometa. Gli iperoggetti vengono avanti come onde o tsunami, o si ritraggono e scompaiono, restano a lungo inerti come il magma sotterraneo, e poi esplodono in un attimo come un vulcano o un’epidemia.

  • Sono futurali.

    • Gli iperoggetti non sono solo distruttori di mondi, ma sono anche oggetti «futurali», «stranieri estranei» capaci di attivare futuri che eludono la mera riproduzione del presente. La fine del mondo è una porta aperta su un futuro in cui l’umano potrà liberarsi dal peso insostenibile della sua stessa specie e del mondo che le aveva costruito attorno, aprendosi al suo essere contaminato già da sempre dalla non-umanità del “mondo”.

    • Non è un futuro che possiamo predire o organizzare, ma un futuro ignoto: un futuro genuinamente futuro.

"L’iperoggetto è un mentitore. Non lo vediamo mai direttamente, possiamo inferirlo attraverso grafici, strumenti, tracce di una cloud chamber, scottature solari, malattie da radiazioni, effetti mutageni, nascite.

A cosa tendiamo l’orecchio quando ci sintonizziamo con un iperoggetto? Non è proprio questa incertezza ciò che ascoltiamo? La sensazione che ci viene declamata dalla pioggia che ci bagna, da uno strano ciclone o da una chiazza di petrolio non rivela forse qualcosa di misterioso?”

Timothy Morton

Timothy Morton, Iperoggetti

L'invasione o il-ritorno degli iperoggetti

Un iperoggetto chiamato coronavirus​

 
 

La grafica vettoriale - arte vettoriale

 

L'infografica, ossia la creazione ed elaborazione di immagini con programmi informatici, può essere pittorica (o bitmap) o vettoriale. 

Nella grafica pittorica le immagini sono costituite da pixel, microscopici puntini colorati simili alle tessere di un mosaico.

Nella grafica vettoriale le immagini sono costituite da forme geometriche descritte e posizionate da calcoli numerici.

Con la grafica vettoriale, a differenza della grafica pittorica, il file che contiene l’immagine è una specie di iperoggetto, in quanto è un oggetto complesso formato da tanti oggetti grafici più piccoli. Per questa ragione ho scelto questa tecnica per visualizzare a modo mio gli iperoggetti.

Nella grafica pittorica l’immagine risulta dalla diversa colorazione dei pixel, le unità informatiche che contengono le informazioni relative ai colori, alla luminosità, alla saturazione. Si dipinge come se si usasse un pennello, e viene usata nel ritocco fotografico e nella simulazione della pittura a mano.

Nel vettoriale qualsiasi elemento dell’immagine – una forma, una linea, un punto, una superficie, una sfumatura – è un oggetto. L’immagine è fatta di tanti oggetti l’uno sull’altro, o raggruppati fra di loro in modo gerarchico, per esempio gli edifici che compongono l'abbazia, messi tutti nel contenitore “abbazia”.

Gli oggetti che coprono altri oggetti vanno messi sopra di loro, come l’uccello sul cielo, quelli che sono coperti da altri oggetti vanno messi sotto, come l’ala destra rispetto all’ala sinistra.

La visualizzazione in modalità struttura mostra i contorni degli oggetti che compongono l’immagine, svelando la complessità degli strati sovrapposti e l’intreccio di linee, forme e sfumature  di cui si vedono solo le linee di contorno.

Poiché il vettoriale ricalcola i vettori da visualizzare in base all’ingrandimento, l’immagine è sempre nitida fin nei più piccoli particolari, come si vede nel cavallino rampante sul perno della ruota dell’auto.

Freddezza, precisione, pulizia di linee, forme e colori sono caratteristiche tipiche del vettoriale, e in certo modo rimandano alle qualità extraumane dell’iperoggetto.

Per saperne di più: SITO UFFICIALE DELLA MOSTRA

ATTENZIONE: tutte le opere qui rappresentate sono in vendita e non possono essere assolutamente riprodotte o scaricate. Potete acquistarele direttamente nel nostro mercato oppure contattare l'autore. Chi acquista sul nostro mercato gode di un prezzo ridotto.