Comunicato stampa ricevuto dal Partito Comunista - sezione Ticino con cortese richiesta di pubblicazione e ne diamo visibilità. E gradita una replica da parte dei soggetti citati nel comunicato e sarà pubblicata anch'essa. Conferenza con...
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Comunicato stampa ricevuto dal Partito Comunista - sezione Ticino con cortese richiesta di pubblicazione e ne diamo visibilità. E gradita una replica da parte dei soggetti citati nel comunicato e sarà pubblicata anch'essa.
Si sarebbe dovuta tenere oggi alle ore 16.00 presso il Rivellino di Locarno la conferenza intitolata ''No alla NATO e No all'UE: recuperare la neutralità svizzera, costruire un mondo multipolare'', promossa dall'istituto culturale ISPEC e dal Movimento Svizzero per la Pace. All'evento, al quale avrebbero preso la parola il direttore dell'ISPEC Davide Rossi e il membro della Direzione del Partito Comunista Edoardo Cappelletti, avrebbe fatto seguito la cerimonia per la decima edizione dell'attribuzione dei premi ISPEC per il cinema e la cultura.
Ebbene, è con indignazione e sorpresa che abbiamo appreso solo stamattina della decisione del Rivellino di non poter più ospitare la manifestazione nel luogo previsto a motivo del suo contenuto. Una decisione gravosa che, in considerazione della disponibilità dallo stesso inizialmente fornita, dei precedenti rapporti di collaborazione intrattenuti e dalle informazioni raccolte, non può che sollevare pesanti interrogativi sulle pressioni che potrebbe avere ricevuto il Centro culturale Rivellino per rinunciare a dare spazio a un momento di confronto sull'attualità nazionale e internazionale.
Nel contesto appena descritto, risulta comunque doveroso e fondato chiedersi se dietro a questa forma di censura possa esservi un'ingiunzione da parte del Locarno Film Festival, i cui legami con il Rivellino come notorio non mancano. Potrebbe trattarsi del resto di una non fantasiosa coincidenza, se consideriamo che proprio alcuni giorni fa era apparsa sul Corriere del Ticino un'intervista nella quale il direttore dell'ISPEC rimetteva in discussione l'impostazione troppo conformista e filo-atlantista del Festival diretto dall'incontestabile Marco Solari.
Un'evenienza che, seppur contestuale alle esternazioni dallo stesso recentemente proferite in merito all'importanza della libertà d'espressione, ad oggi ci riesce tuttavia difficile escludere e su cui una chiarificazione del Festival sarebbe invero necessaria. E' ad ogni modo evidente come l'accaduto abbia comportato un'inammissibile limitazione della libertà d'opinione ai danni di chi, volendo contribuire seriamente e con legittimità ad animare il dibattito politico locale, intende semplicemente presentare una visione non allineata al pensiero dominante e atlantista.
Di certo vi è comunque che il Partito Comunista non si farà mettere la museruola e, malgrado simili atti di forza avvenuti per giunta nell'ambito di un evento che dovrebbe indurre apertura al dialogo come il Festival di Locarno, continuerà ancora a ribadire con forza e coerenza le proprie priorità anche in vista delle prossime Elezioni Federali: No all'UE e alla NATO, sì alla neutralità e al lavoro!