Intervista ad Adriana e Marian del 26 marzo 2025
Testimonianza sui protocolli di morte per il trattamento Covid
Qui a seguito ascolterete un rapporto dell'intervista con brevi spezzoni con audio originale.
✝️✝️✝️ Solo poche settimane dopo quest'intervista, a causa della salute ormai così compromessa, Marian decede a seguito di un attacco di polmonite. Tanto più è di imminente importanza per i posteri che Kla.TV sia riuscita a registrare a tempo questa sua testimonianza.
* L'intervista completa in inglese la potete trovare su www.kla.tv/37941 *
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[Intervistatore:] Sono davvero onorato di essere qui con Adriana e Marian dalla Romania.
[Narratrice:]
Durante la pandemia, Adriana e Marian hanno assistito in prima persona a situazioni terribili a causa delle misure applicate contro il Covid.
Adriana racconta della tragica morte di sua madre avvenuta in ospedale e della sua convinzione, che questa sia accaduta solo per soldi.
[Adriana:] Mia madre è stata uccisa per soldi. Ne sono certa
[Narratrice:]
La madre di Adriana, ex insegnante di matematica, era una persona mentalmente e fisicamente sana. Non presentava affaticamento respiratorio e non aveva febbre. Si suppone che il suo lieve malore fosse piuttosto dovuto al panico causato dai media, dato che (vista la situazione) trascorreva molte ore davanti al televisore.
[Adriana:] ... Non aveva febbre, respirava normalmente, ma pensiamo che fosse una po' presa dal panico perché guardava molta televisione.
[Narratrice:]
Nonostante la madre di Adriana non fosse stata sottoposta nemmeno ad un test, quindi non si fosse a conoscenza del fatto se avesse il Covid oppure no, le somministrarono ben 44 farmaci diversi.
[Adriana:] Le sono state somministrate 44 sostanze.
[Intervistatore:] Wow.
[Adriana:] 44. Principalmente antivirali. Norvir, Darunavir, Remdesivir. Ma non sapevano se avesse il COVID oppure no, dato che non le era stato fatto il test.
[…] In ospedale hanno dato a mia madre dei farmaci. Le hanno dato Diazepam, Fenobarbital, Xanax e un neurolettico: l'aloperidolo. Ogni giorno alle 10 del mattino e alle 10 della sera gliele somministravano ... come una sorta di cocktail.
[Narratrice:]
Adriana descrive che sua madre era in buona salute al momento del ricovero, con un'ossigenazione del 92%, una buona pressione sanguigna e un battito cardiaco regolare.
[Intervistatore:] Quindi sua madre era in forma, era sana, arriva in ospedale e 17 giorni dopo muore?
[Adriana:] Sì. È stata uccisa perché voleva tornare a casa.
[Narratrice:]
Nonostante le sue chiare richieste di tornare a casa e di non ricevere farmaci, i medici decisero di intubarla. Durante questa procedura, le furono somministrati diversi sedativi, che secondo Adriana, portarono sua madre ad una morte rapida.
[Adriana:] E lei disse: "Non voglio medicine, non voglio niente, voglio solo andare a casa". Il medico disse : "Intubiamola". L'hanno intubata con Fentanyl, Midazolam, le hanno dato il Listanon per l'intubazione e in due minuti era morta.
[Narratrice:] Tre anni dopo la morte, fu eseguita un'analisi tossicologica tramite riesumazione.
[Intervistatore:] E poi ha fatto delle ricerche, giusto? e ha scoperto tutte queste sostanze. Come lo avete scoperto?
[Adriana:] È stata effettuata una riesumazione. Tre anni dopo la sua morte.
[Narratrice:] Adriana scoprì che, contrariamente alle affermazioni dei medici, nei primi giorni del ricovero, sua madre non presentava problemi di salute e le furono somministrati molti farmaci sedativi senza un apparente motivo giustificato.
[Adriana:]
Ma le hanno dato lo Xanax. Per cosa? Diazepam. Per cosa? Le è stato somministrato il Midazolam. Fenobarbital. Per quale motivo così tanti tranquillanti?
[Narratrice:] Adriana riferisce che si parlavano al telefono ogni giorno e sua madre la implorava di portarla a casa.
[Adriana:] E mi implorava sempre: "Portami a casa, portami a casa, ti prego, portami via da qui".
[Narratrice:] La richiesta di Adriana di trasferire la madre in un altro ospedale, le fu negata dalle autorità sanitarie.
[Adriana:] E non mi hanno voluto dare mia mamma.
[Narratrice:] Ad Adriana non fu neppure concesso di vedere la mamma con il pretesto che era positiva. Ma anche la visione del risultato del test le fu negato. Anche dopo la morte, la madre venne immediatamente messa in un sacco nero, senza darle la possibilità di identificarla.
L'hanno messa in un sacco nero, in due sacchi: il primo era bianco e sopra di esso uno nero. […] Aveva il viso sporco di sangue perché l'avevano messa nel sacco nero senza lavarla e aveva ancora il pannolone. Non ci hanno permesso di identificare mia madre. […] Non volevano che la vedessi dopo la sua morte.
[Narratrice:] Durante la pandemia Covid-19 vengono rivelate gravi irregolarità nel sistema sanitario rumeno ed uno sproporzionato investimento di denaro
[Marian:] Circa 350 miliardi in Romania. [Intervistatore:] Wow!
[Narratrice:] Anche nell'ospedale di Arad, per il quale erano stati stanziati due miliardi di euro, i pazienti ricevevano cure scadenti. I medici condividevano le maschere tra i pazienti e non avevano accesso ai materiali di base per la disinfezione.
[Intervistatore:] Ah, ha preso un'infezione in ospedale.
[Adriana:] Sì. Perché? Perché mia madre indossava la stessa mascherina di un altro paziente.
[Intervistatore:] Condividevano le mascherine?
[Adriana:] Sì.
[Marian:] toglievano le mascherine ai deceduti e le davano agli altri pazienti.
[Adriana:] Visto!?
[Narratrice:] Entrambi sostengono che il sistema sanitario sembrava mirare a far morire i pazienti piuttosto che a salvarli.
[Marian:] Sono stati spesi miliardi, ma questi materiali e queste forniture non hanno raggiunto gli ospedali.
[Narratrice:] Marian afferma inoltre che molte delle terapie somministrate provenivano da grandi magazzini farmaceutici e che, poiché in Romania non si effettuavano autopsie, non si poteva verificare la causa della morte dei pazienti. Questo ha reso impossibile dimostrare eventuali situazioni di malasanità, mentre le persone continuavano a morire senza che venissero cambiati i protocolli di trattamento.
[Marian:] Perché questi pazienti sono morti, e in Romania non è possibile effettuare autopsie per scoprire di cosa sono morte queste persone. Così si possono somministrare a questi pazienti molti farmaci e trattamenti senza che nessuno sia in grado di provare se ciò sia realmente accaduto, perché non è possibile verificarlo. Questa era una macchina per spendere i soldi e nessuno può provarlo.
[Narratrice:] Entrambi menzionano che i pazienti addirittura pagavano per essere ricoverati, credendo che l'ospedale fosse la loro unica possibilità di sopravvivenza, senza rendersi conto che in realtà entrare in quell'ospedale significava sottoporsi ad una tragica sorte.
[Adriana:] Sì, e i pazienti pagavano per avere un letto in ospedale.
[Marian:] Sì, questo è un altro punto: si diceva che andare all'ospedale di Arad Gradiste era l'unica possibilità di rimanere vivi, e molte persone pagavano per andarci senza rendersi conto che era un "mattatoio".
[Narratrice:] La somministrazione continua di farmaci e un apparato medico mal gestito hanno portato alla morte di molti, sottolineando una profonda crisi etica e operativa nel sistema sanitario: i pazienti venivano trattati in modo inadeguato mentre le risorse venivano sprecate o mal gestite. Il numero di decessi è stato sconvolgente. In un solo reparto dell'ospedale di Arad, sono morti circa 700 pazienti tra il 2020 e il 2023, con un totale di 68.000 decessi in Romania.
[Intervistatore:] Solo in questo ospedale, in un reparto dell'ospedale 500 persone?
[Marian:] Sì. Solo tre persone sono scappate. Io sono una di loro! E in tutta la Romania, 68.000 persone sono morte di Covid.
[Adriana:] Durante l'intera pandemia, in questo reparto dell'ospedale di Arad morirono 1.860 persone. O no, in realtà c'erano tre reparti. Ma in questo sono morte 700 persone. In un reparto con soli 12 letti.
[Narratrice:] Adriana racconta anche che sua madre lamentava di non respirare bene con la maschera d'ossigeno e preferiva farne a meno.
[Marian:] … mettevano la maschera dell'ossigeno al paziente e poi il paziente non riusciva a respirare, così lo soffocavano ...
[Adriana:] E dato che non volevano tenere la maschera sul viso, gli venivano somministrati farmaci.
[Narratrice:] Marian riferisce di aver dimostrato a un medico che il livello di saturazione dell'ossigeno peggiorava con la maschera dell'ossigeno e giunse all'ipotesi che ciò che veniva somministrato non fosse affatto ossigeno. In aggiunta a questo il personale dell'ospedale sembrava incapace di applicare questa strumentazione per loro totalmente nuova.
In un inquietante racconto, descrive come ad un uomo che giaceva di fianco a lui venne applicata una maschera facciale e fu legato al letto. L'uomo urlava di dolore e sembrava uno scheletro sotto quella maschera. Il personale medico ed ospedaliero non intervenne per ben tre giorni.
La testimonianza prosegue affermando che, dopo la morte dei pazienti, il personale sanitario sembrava gioire, suscitando così il sospetto che potessero aver ricevuto dei benefici economici per ogni decesso.
[Marian:] Vorrei dire un'altra cosa: quando qualcuno moriva, tutti erano felici. Il personale medico era felice. [Adriana:] Sì
[Narratrice:] Alla domanda dell'intervistatore su chi potesse avere degli interessi così alti Marian afferma
[Marian:] È un protocollo dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
[Narratrice:] Inoltre entrambi affermano che sia questi protocolli che l'ordine di un generale militare per il dichiarato "stato di emergenza", hanno contribuito alla morte di molte persone. Nessuno osava dire nulla di contrario, dato che l'ordine proveniva dall'alto... dal governo. E i medici erano costretti ad applicare questi protocolli per mantenere la propria licenza professionale.
[Adriana:] Sì, dal governo,
[Marian:] Per mantenere la licenza medica, bisognava seguire e applicare esattamente il protocollo.
[Narratrice:] Adriana e Marian proseguono discutendo anche delle discrepanze finanziarie nel settore sanitario. Sostengono che gli ospedali riportavano costi gonfiati per le attrezzature, come i letti che costavano sei volte di più rispetto al loro valore reale. Durante la pandemia sono spuntate nuove farmacie come funghi, evidenziando un rapido aumento delle opportunità di guadagno in questo settore.
[Marian:] Era un periodo in cui si poteva guadagnare molto - diventare ricchi in poco tempo se si era in quel settore.
[Adriana:] Durante la pandemia, ad Arad ho visto spuntare farmacie dal nulla nel giro di due mesi: Farmacia Dr Max., ogni dove …
[Narratrice:] Marian prosegue raccontando un'esperienza personale, riguardo l'acquisto da parte dell'ospedale di letti speciali per la lungo degenza, risultato poi come un investimento assai costoso senza benefici. I letti avrebbero dovuto aiutare i pazienti a cambiare posizione e a muoversi, ma questi rimanevano bloccati in un'unica posizione, il che era deleterio soprattutto in caso di polmonite.
E quando poi vennero dei controlli in ospedale …
[Marian:] E ho sentito: "Questo letto costa 6000 euro! Che razza di schifezza hai comprato qui!". O qualcosa del genere... […] E nella regione erano stati fatti alcuni accordi con questi soldi europei.
[Narratrice:] La corruzione era dilagante, sembrava avesse preso il primo posto in questa già di per sé tragica situazione... richiesta di tangenti per ottenere posti di lavoro ... un quadro di inefficienza e corruzione, con personale sanitario poco motivato e inadeguato.
[Marian:] Ma le infermiere rumene che provengono da questa zona non vogliono lavorare in questo ospedale, perché sanno che c'è un problema .E molte persone vengono per i soldi, come si dice in Romania, attraverso accordi di denaro. Se si vuole lavorare come infermiere nei nostri ospedali, non è importante avere diplomi, specializzazioni o esperienza.
Dammi solo 5000 euro (tangente) e il giorno dopo diventerai una bella infermiera in un ospedale in Romania.
[Narratrice:] Marian per es. racconta che le infermiere non erano in grado di trovare le vene.
[Marian:] … Ci hanno provato per circa cinque minuti. Un'infermiera mi teneva la mano e un'altra mi faceva dei buchi nel braccio.
[Adriana:] Non sono riusciti a trovarla, non sanno come trovare un'arteria o una vena.
[Narratrice:] Aggiungono che oltre all'inesperienza spesso era necessario dare loro una tangente per ricevere assistenza adeguata.
[Marian:] E c'è un'altra cattiva abitudine in Romania. È necessario corrompere le infermiere - dare loro dei soldi, dare dei soldi al medico...
[Adriana:] Se non gli dai i soldi, non ti lavano. Non ti danno niente da mangiare! Mia madre non aveva niente da mangiare.
[Marian:] Sono rimasto lì un giorno intero con le feci addosso. (Perché non potevo muovermi ero legato al letto)
[Narratrice:] Adriana descrive anche le difficoltà legali che ha affrontato, evidenziando che molti documenti medici sono stati falsificati e che i procuratori cambiano frequentemente senza raggiungere risultati. Entrambi sottolineano una mentalità diffusa di paura e silenzio riguardo a queste problematiche nella società rumena.
[Marian:] Un ottimo esempio ne è il processo.
[Adriana:] Sì il caso in tribunale ... [...] Hanno falsificato molte cose. Tutti i documenti di mia madre sono stati falsificati. La radiografia, le analisi, la radiografia del polmone. Posso mostrarvi che la radiografia polmonare era falsificata ...... Posso mostrarlo al pubblico ministero. Ho così tante prove. Ma non sono interessati. [...]... cambiano continuamente il pubblico ministero. Questo viene da più in alto, no?!?
[Narratrice:] In memoria di Marian e di tutte le vittime dei protocolli di morte per il trattamento Covid.
Condividete questa documentazione storica, affinché i crimini contro l'umanità possano essere impediti per sempre da adesso in poi.


