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21a AZK – Dott.ssa Aveate Pfeil: L’OMS, il trattato sulle pandemie e l'RSI: siamo minacciati da un regime sanitario totalitario?

Ivo Sasek:

Nella prossima relazione, un'esperta giurista approfondirà e corroborerà l'argomento sconvolgente trattato dal dottor Michael Brunner da un punto di vista ancora più pratico. Si occuperà in particolare dei pericoli che ci minacciano a causa degli intrighi giuridici dell'OMS e dei suoi Trattati pandemici e del RSI, ovvero il Regolamento sanitario internazionale. La domanda è: siamo davvero minacciati da un regime sanitario totalitario? Prima di invitare questa ulteriore luminare a partecipare alla 21ª AZK con le sue prospettive competenti che ci arricchiscono, diamo un'occhiata al suo curriculum.

 

 

Biografia:

La Dott.ssa in legge Sig.ra Beate Sibylle Pfeil, nata nel 1967, è un'avvocatessa tedesca e accademica indipendente specializzata in questioni relative alle minoranze nazionali in Europa. In particolare nel contesto del diritto costituzionale, internazionale ed europeo. Si è fatta un nome nel suo settore specialistico, grazie a numerose conferenze e pubblicazioni fondamentali, tra cui quella di co-autore di un manuale in più volumi sui gruppi etnici.

 

  • Dal 2008 al 2016 è stata caporedattrice.

     

  • Dal 2019 è co-editrice della rivista europea per le questioni delle minoranze “EJM”. Ha studiato legge all'Università di Heidelberg e ha superato il secondo esame di stato a Friburgo. Nel 2002 ha conseguito il dottorato in legge con “summa cum laude” presso l'Università di Innsbruck.

     

  • Ha lavorato e fatto ricerca presso l'Istituto sudtirolese dei gruppi etnici per 20 anni. 17 dei quali come vice direttore scientifico.

     

  • Dal 2017 al 2023 è stata membro tedesco di un comitato di esperti per la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, un trattato internazionale del Consiglio d'Europa.

     

  • Dal 2017 al 2022 è stata vicepresidente del Centro europeo per le questioni delle minoranze. [Titolo originale: European Centre for Minority Issues] a Flensburg. Il suo lavoro attuale si concentra sulle misure restrittive per il Covid, compresi i piani dell'OMS, da una prospettiva legale.

     

  • È membro della Rete dei giudici e dei pubblici ministeri critici, dei Medici e scienziati per la salute, la libertà e la democrazia, degli Avvocati liberi, degli Avvocati per l'informazione libera, dell'Alleanza mondiale per la salute, dell'Associazione Medica Professionale Giuramento di Ippocrate.

 

La Dott.ssa Beate Pfeil oggi tratta l'argomento: L'OMS, il Trattato pandemico e il Regolamento Sanitario Internazionale. Siamo minacciati da un regime sanitario totalitario?

 

 

Ivo Sasek:

 

Benvenuta, dottoressa Beate Pfeil. Grazie che condividi con noi le tue conoscenze specialistiche. Grazie mille. Sii una freccia affilata. Grazie. [Il suo cognome, Pfeil, in tedesco significa "freccia].

 

 

Beate Pfeil:

 

Oggi sarò molto pericolosa, ma non quanto l'OMS. [Organizzazione Mondiale della Sanità] E vorrei innanzitutto ringraziare di cuore il collega Brunner per il suo meraviglioso tema, soprattutto perché proprio questa dignità umana inviolabile è stata per me il motivo che mi ha spinto a intraprendere gli studi di giurisprudenza. Questa prima frase della Costituzione tedesca è sempre stata la mia fonte di ispirazione durante tutti i miei studi di giurisprudenza. E se oggi parlo dell'OMS, penso che non sia necessario che tutti siano giuristi: se guardiamo le cose dal punto di vista della dignità umana e valutiamo l'OMS sotto questo aspetto, alcune domande potrebbero trovare automaticamente una risposta.

 

Di seguito vorrei concentrarmi principalmente sui due importanti trattati dell'OMS: il Regolamento Sanitario Internazionale e il Trattato Pandemico. Ma prima di tutto vorrei spiegare cosa vale già ora per l'OMS. Perché ciò che abbiamo vissuto nei cosiddetti anni del Covid a partire dal 2020, e non lo si sottolineerà mai abbastanza, ha a che fare con il regime dell'OMS già in vigore, direi. Ecco quindi il primo punto, l'OMS oggi.

 

Poi la domanda: cosa potrebbe aspettarci se le modifiche al Regolamento Sanitario Internazionale, approvate il 1° giugno 2024 in circostanze ambigue, entrassero effettivamente in vigore, sia a livello di diritto internazionale che, eventualmente, anche a livello nazionale.

 

Infine, vorrei soffermarmi su un terzo punto, ovvero il Trattato Pandemico, che è stato approvato solo quest'anno ma non è ancora stato completamente ratificato. Vorrei approfondire brevemente questo argomento più tardi. E poi, al punto 4, trarrò le mie conclusioni. Il punto 5 riguarda la valutazione delle prospettive: come potrebbero evolversi ora l'OMS e i suoi piani? E, soprattutto, una domanda che, credo, preoccupa tutti noi: cosa possiamo fare? Noi, i singoli cittadini.

 

Sì, punto 1. Per quanto riguarda l'OMS e i suoi errori di sistema già esistenti, chiamiamolo così almeno per iniziare. Si tratta di un errore di sistema assoluto. L'OMS è stata fondata nel 1948 come unione di Stati. E lentamente ma inesorabilmente, a partire dalla metà degli anni '80, è emerso un problema che aveva a che fare, tra l'altro, con il fatto che gli Stati Uniti avevano congelato i loro contributi di adesione a metà degli anni '80. Normalmente, tali organizzazioni sono finanziate dai contributi regolari e non vincolati dei loro Stati membri.

 

A metà degli anni '80, su impulso degli Stati Uniti, anche gli altri Stati hanno congelato i loro contributi. E poi, segretamente e silenziosamente, il disastro ha iniziato a prendere piede. Oggi circa l'85% del bilancio dell'OMS dipende da donazioni volontarie, che nella maggior parte dei casi sono a destinazione vincolata. Tra i donatori che ora finanziano l'OMS figurano anche Stati che non solo versano i loro contributi, ma che in aggiunta... effettuano donazioni separate all'OMS. Purtroppo, la Germania è molto esemplare in questo senso. Quindi una bella fetta delle nostre tasse va all'OMS. E da quando gli Stati Uniti si sono ritirati, la Germania è probabilmente il donatore numero uno. Tra i donatori ci sono anche organizzazioni governative internazionali e poi arriva il punto cruciale, anche molti privati.

 

Ora c'è, come ho descritto nella terza freccia, un nuovo studio grandioso dall'Australia. Hanno esaminato le donazioni destinate all'OMS: sebbene vi siano solo otto aziende farmaceutiche, tutte le altre istituzioni e organizzazioni non statali che effettuano donazioni destinate all'OMS hanno, come rivela in modo geniale questo studio, interessi legati al settore farmaceutico quasi al 100%. Lo definiscono “farmaceutico-compatibile”. E le prime due sono la Gates Foundation e l'alleanza per i vaccini GAVI. A questo proposito, vorrei sottolineare un altro punto: i padri fondatori dell'OMS avevano le idee chiare quando hanno scritto nell'articolo 37 della Costituzione dell'OMS che, nell'esercizio delle loro funzioni, il direttore generale e il personale non devono ricevere istruzioni da alcun governo o autorità. E ciò che vale per i governi o le autorità governative vale a maggior ragione per le disposizioni vincolanti dell'industria farmaceutica o delle organizzazioni collegate ad essa. Ciò significa che l'OMS, con queste donazioni vincolate, viola la propria costituzione, e ci sono anche ulteriori linee guida.

 

C'è poi un altro problema dietro queste donazioni dell'OMS, che non si sottolineerà mai abbastanza: Se, ad esempio, nel Bundestag tedesco si dicesse che è necessario aumentare nuovamente i contributi dei paesi membri, risolveremmo facilmente il problema della dipendenza dall'industria farmaceutica. No, da tempo abbiamo consolidato e istituzionalizzato segretamente e silenziosamente in secondo piano le relazioni tra Stati e privati attraverso questa perfida, direi, costruzione dei Public-Private-Partnerships [partenariati pubblico-privati], che non viene più messa in discussione, dove naturalmente, ad esempio nel caso della GAVI [Alleanza per le vaccinazioni GAVI = alleanza pubblico-privata attiva a livello mondiale con sede a Ginevra, Svizzera.] o anche della CEPI [alleanza mondiale tra governi, l'OMS, la Commissione europea, istituti di ricerca, l'industria dei vaccini e finanziatori privati per la ricerca e lo sviluppo di nuovi vaccini.], l'OMS è collegata ai governi, alla famosa Gates Foundation e, beninteso, ai produttori di vaccini.

 

Nel caso della GAVI, sono coinvolti anche l'Unicef, la Banca mondiale e altre ONG.[Organizzazione Non Governativa] La CEPI, che ha in programma di sviluppare vaccini contro tutte le regole in 100 giorni, è affiancata dalla Commissione Europea e da altri istituti di ricerca. Dal punto di vista giuridico, ciò è assolutamente inaccettabile, perché gli Stati – torniamo ancora una volta all'idea fondamentale che gli Stati devono servire il popolo – e i privati, ovvero anche la dignità umana e la libertà dell'uomo, e le aziende private, possono legittimamente perseguire il profitto. Ma se le due cose si combinano e le istituzioni statali diventano dipendenti da donazioni private guidate dal profitto, allora siamo già in una situazione catastrofica. E tutta questa problematica, che è già presente nell'OMS e per la quale nessun membro del Bundestag tedesco, ad esempio, ha finora sprecato qualche parola – dobbiamo farlo notare – è la palese mancanza di trasparenza dell'OMS. Non solo abbiamo questi partenariati pubblico-privati, in cui il privato e il pubblico si intrecciano, ma anche, come hanno dimostrato alcuni colleghi geniali, un continuo viavai di persone tra GAVI, la Gates Foundation e l'OMS. La Gates Foundation finanzia direttamente e indirettamente, attraverso altre organizzazioni che sponsorizza, circa il 20% del bilancio dell'OMS. E il signor Gates, che da un lato si presenta come filantropo [benefattore], dall'altro trae profitto da tutte queste donazioni.

 

Ora abbiamo quindi conflitti di interesse in massa, se un cosiddetto esperto dell'OMS ha lavorato nell'industria farmaceutica e poi improvvisamente torna all'OMS o torna a lavorare dalla GAVI, allora abbiamo conflitti di interesse infiniti. E ora arriva il bello, questi non vengono resi pubblici, e qui improvvisamente entra in gioco la protezione dei dati.

 

Poi il punto successivo: i contratti con i donatori dell'OMS, dai quali si potrebbe forse dedurre quali sono gli scopi che i donatori associano alle loro donazioni, forse dicono: “Beh usate il nostro vaccino ModRNA, è fantastico, almeno in termini di profitto, altrimenti non vi doneremo nulla, quindi vi preghiamo di raccomandarlo”, e, che coincidenza, anche questi contratti non vengono resi pubblici, non vengono resi accessibili al grande pubblico.

 

E il colmo è una procedura dell'OMS chiamata Emergency Use Listing Procedure del 2022. Le aziende farmaceutiche possono candidarsi già ora per produrre farmaci e vaccini, quasi come esercitazione, prima di sapere con esattezza quale virus pandemico potenzialmente pericoloso sia tornato a circolare. Quindi in modo astratto con dei segnaposto e poi, in una seconda fase, quando si verificherà la cosiddetta pandemia, con gli agenti patogeni concreti corrispondenti.

 

Questi farmaci e vaccini vengono esaminati prima da un comitato preliminare e poi da uno tardivo. Ma ora arriva lo scandalo per eccellenza: l'OMS non solo si riserva il diritto di decidere autonomamente cosa fare o non fare con i risultati di queste perizie, ma anche quello di decidere se renderli pubblici o meno. L'OMS mantiene il controllo totale sui risultati delle perizie degli esperti. Anche questo è uno scandalo senza precedenti e poi ci chiediamo perché oggi così tante persone soffrano di danni da vaccino, per il vaccino Covid, il cosiddetto vaccino Covid, e in parte non sappiano ancora che la causa potrebbe essere proprio questa. Ora abbiamo quindi un'OMS che, in questo contesto, soffre già di errori di sistema molto gravi, e ora arriva il grande problema legato al fatto che all'interno dell'OMS una singola persona ha poteri eccessivi. E come è noto, si tratta del direttore generale, il signor Tedros, che è anche al centro dell'attenzione delle organizzazioni per i diritti umani per crimini di guerra e così via. Questo Tedros, che non ha alcuna legittimazione democratica, può già dichiarare cosiddette emergenze sanitarie di portata internazionale. E su questa base può formulare cosiddette raccomandazioni, e il risultato di questa azione arbitraria di un certo signor Tedros lo abbiamo visto nel 2020 e negli anni seguenti. Come tutti sappiamo, si trattava di obblighi di vaccinazione e di test, visite mediche, trattamenti, tracciamento dei contatti, isolamento, quarantena, restrizioni di viaggio e commerciali e così via.

 

Ora il fact checker potrebbe dire: sì, ma Tedros deve comunque tenere conto di determinati criteri oggettivi, come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale. Sì, e poi il giurista esulta e dice: sì, abbiamo una lista enorme di malattie, se sono presenti e si diffondono rapidamente in tutto il mondo, allora può dichiarare lo stato di emergenza. In inglese, abbreviato opportunamente con PHEIC, Public Health Emergency of International Concern, [Emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale] sì, che ironia.

 

E quando poi formula raccomandazioni, ad esempio per l'obbligo di vaccinazione generale o specifico per determinate strutture, deve comunque verificare la proporzionalità, deve controllare se ciò contribuisce effettivamente al contenimento delle malattie infettive a livello mondiale, quali sono gli eventuali effetti collaterali e così via, deve fare tutto il possibile. Sì, è scritto sulla carta, ma, e anche questo è troppo poco noto, ancora troppo poco noto, le prove scientifiche e la proporzionalità sono così importanti qui e non valgono la carta su cui sono scritte. Perché questo Tedros ha sì un comitato di emergenza che lo consiglia, ma non di più, e che non è in alcun modo indipendente, e i cui membri sono nominati dallo stesso Tedros e, se necessario, anche destituiti. A differenza del cosiddetto Stato di diritto che stiamo cercando in questo momento, non esiste un'autorità di controllo indipendente. Cosa ne consegue da tutto questo?

 

Abbiamo enormi conflitti di interesse. Abbiamo un enorme rischio di arbitrarietà, di abuso, di potere da parte di un certo signor Tedros, al quale forse, dietro le quinte, tutte le persone possibili e immaginabili sussurrano cose completamente diverse, al di là dell'evidenza e della proporzionalità. Ecco perché qui sotto c'è anche la parola “rischio di controllo esterno”, da parte di chiunque sia. E alla fine di questa catena c'è la cosa peggiore: il pericolo, che si è già concretizzato da tempo, di violazioni massicce dei diritti fondamentali, compreso il diritto alla vita, all'integrità fisica e, naturalmente, alla salute umana. Questo è, e non lo si ripeterà mai abbastanza, l'attuale situazione dell'OMS.

 

Cosa ci aspetta in futuro, se questo Regolamento Sanitario Internazionale, che ora è relativamente vicino a noi, approvato - come detto, già l'anno scorso e ora il termine per presentare ricorso è scaduto per quasi tutti gli Stati; era il 19 luglio. Gli Stati avrebbero avuto la possibilità di opporsi all'entrata in vigore di questo Regolamento Sanitario Internazionale, a partire dal 2024, nei confronti dell'OMS. In tal caso, sarebbe rimasta in vigore la precedente versione dell'OMS. Purtroppo, pochissimi Stati hanno sfruttato questo termine del 19 luglio, ma ne parleremo più avanti. Gli altri, non avendo sollevato obiezioni, sono ora tenuti, in base al diritto internazionale, ad attuare questo RSI, se non l'hanno già fatto, e queste entreranno in vigore il 19 settembre. Cosa c'è scritto? Nell'attuale RSI [Regolamento Sanitario Internazionale] abbiamo già definito la PHEIC - ora si aggiunge una situazione di emergenza pandemica - come forma aggravata e lì troviamo - come giuristi lo vediamo subito, ci sono altri elementi aggravanti - che deve essere ancora più pericoloso, il virus deve diffondersi ancora più rapidamente in molti Stati. Si tratta del superamento della capacità del sistema sanitario. Il punto è che questo virus, così come viene dipinto in modo terrificante, potrebbe causare disordini sociali ed economici, e quindi si dice che basta il rischio elevato. Anche questo è uno scandalo senza precedenti, una Corte costituzionale federale tedesca ancora funzionante, ad esempio, dovrebbe smontare una tale violazione fin dall'inizio.

 

Punto 2:

cosa dice effettivamente in modo esplicito il nuovo RSI? Quello che probabilmente la lobby farmaceutica desiderava e sperava da molto tempo, il nuovo punto focale, il bel linguaggio della neolingua, i prodotti sanitari rilevanti, tra cui naturalmente i farmaci, i cosiddetti vaccini e anche, cosa che trovo molto preoccupante, le terapie cellulari e geniche. Secondo quanto appena sentito dal collega Broudy. E tutti questi prodotti possono ora essere oggetto di raccomandazioni di emergenza. Ma anche al di fuori delle emergenze, TEDROS, il direttore generale, può emanare raccomandazioni. Si tratta delle cosiddette raccomandazioni permanenti.

 

Ora si vuole promuovere con forza la ricerca e lo sviluppo di tali prodotti e dalle dichiarazioni dell'OMS risulta chiarissimo: ora dovrebbero essere tutti prodotti a base di modRNA, in particolare quando si tratta di vaccini. La ricerca e lo sviluppo devono essere promossi in modo massiccio, in tutto il mondo devono essere costruiti nuovi impianti di produzione aggiuntivi perché, come abbiamo sentito anche a Ginevra, il problema del Covid era che i paesi in via di sviluppo apparentemente non avevano accesso sufficiente a tutte queste benedizioni, e ora a questo serve il principio di equità, la distribuzione equa. E la solidarietà:

 

sotto la parola d'ordine “solidarity”, gli Stati più ricchi devono mettere mano al portafoglio affinché quelli più poveri possano produrre ancora di più. E come ho già detto prima, esiste già un elenco di autorizzazioni di emergenza all'ammissione in commergio, il che significa che l'OMS sta già cercando di esercitare una forte influenza sulle autorità di regolamentazione di tutto il mondo. E mi è stato spiegato dagli esperti che la produzione di questo cosiddetto vaccino modRNA è inevitabilmente associata a una forma di ricerca di “gain of function” [comprende esperimenti volti ad aumentare la trasmissibilità e/o la contagiosità degli agenti patogeni]. Ciò significa che gli agenti patogeni pandemici, ora ricercati con insistenza in tutto il mondo perché molto redditizi, vengono modificati artificialmente in laboratorio, ovvero la mutazione viene generata artificialmente in modo da poter sviluppare un vaccino proprio contro questa mutazione.

 

Gli esperti discutono su quanto questo sia pericoloso. Da una parte sento il dottor Wodarg, dall'altra il professor Wiesendanger. Non sono esperta in materia, non posso giudicare. Vedo solo che dalla pressione che viene esercitata in questo caso è chiaro che ci sono interessi evidenti.

 

Ci sono ambienti che desiderano una nuova pandemia. Questo è quanto posso dedurre da tutto ciò. Ciò significa che abbiamo qui un ulteriore rafforzamento di questa visione della medicina orientata esclusivamente al settore farmaceutico. Un aumento dei rischi per la sicurezza. Il Prof. Kemmerer afferma giustamente che con questa iniezione a modRNA, la pandemia troverà in realtà un terreno migliore nel corpo umano Inibendo il sistema immunitario, queste iniezioni accelerano ulteriormente le pandemie. Questo si può dire con certezza sulla base dello stato attuale delle conoscenze. La vita e la salute sono ancora più a rischio.

 

Ora arriva un terzo punto molto pericoloso.

Questo RSI contiene ora ciò che sentiamo da tempo dall'UE e che sentiamo anche nei nostri Paesi. Siamo qui alla conferenza anti censura. E uno degli strumenti ideologici più pericolosi è questa perfida idea che da qualche parte esista un'autorità che si arroga il diritto di combattere la disinformazione e le informazioni errate.

 

E questo monopolio della verità è in sostanza assolutamente contrario ai diritti fondamentali e mi stupisce sempre che nessun giudice costituzionale, quasi nessun esperto di diritto pubblico lo denunci. Il diritto fondamentale alla libertà di espressione e alla libertà accademica si basano sull'idea del libero scambio di opinioni attraverso un discorso libero. E se questo viene limitato, allora queste libertà sono già soffocate in partenza. Ora tutto ciò è scritto nel nuovo RSI, senza che si senta alcuna protesta da parte ufficiale. Ovvero di combattere la disinformazione e l'informazione errata.

 

A ciò si aggiunge la comunicazione del rischio. Qui c'è anche qualcuno che sa come funziona e come si presenta questo rischio. Ed è lui a decidere ciò che viene comunicato alla popolazione, quale sarebbe il rischio. E tutto il resto viene ignorato. Dietro tutto questo c'è un concetto molto perfido. Si chiama lotta all'infodemia. Ancora una volta, il linguaggio propagandistico: infodemia, pericoloso quasi quanto la pandemia. E in teoria si afferma già che anche troppe informazioni possono essere annullate. Chi decide quanto è troppo? Quindi noi umani non siamo più in grado di distinguere quali informazioni consumiamo e quali non consumiamo.

 

Inoltre, già da tempo l'OMS, ma non solo, sta lavorando sulla manipolazione del comportamento. Le persone non vengono più indotte a rispettare determinate regole grazie alla forza di persuasione e al buon lavoro delle autorità statali – il che sarebbe meraviglioso – ma si tratta in realtà di guidare il comportamento delle persone a livello psicologico. Così non abbiamo più bisogno di prove scientifiche, il che è molto pratico per chi vuole esercitare il potere o trarne profitto.

 

Il tutto è rafforzato dal fatto che l'OMS ha stipulato contratti con tutte le maggiori mulitnazionali dell'informatica. Così in caso di dubbio, può anche indicare loro cosa considerare vero e cosa falso. Anch'esse, naturalmente, non sono esposte apertamente. In sostanza, si tratta di una lotta contro la libertà, l'opinione, l'informazione e anche gli organi di stampa, la stampa libera, i media liberi che rappresentano opinioni dissenzienti. E naturalmente la libertà accademica, e ciò è molto fatale.

 

Un ultimo punto cruciale: cos'altro c'è nel RSI? Ora stabiliscono che gli Stati istituiscano un'autorità nazionale del RSI che, naturalmente, si occupi esclusivamente dell'attuazione degli obblighi del RSI e anche a livello amministrativo, ad esempio in Germania, negli Stati federali o a livello comunale, orienta o interessa le autorità sanitarie, in mie parole, ad allinearsi agli obblighi dell'OMS. In caso di dubbio, non si controlla più se queste siano sensate e, soprattutto, se siano compatibili con la Legge fondamentale o i diritti umani. Quindi aumenta fortemente la pressione sugli Stati contraenti affinché procedano all'attuazione. Questo è quanto ci aspetta con il RSI 2024.

 

Il Trattato Pandemico è ancora un po' lontano da noi e, con un po' di fortuna, forse non verrà nemmeno realizzato. Anche in esso si ritrova il collegamento con queste emergenze pandemiche. Tuttavia, il trattato pandemico in sé non contiene alcuna autorizzazione a dichiarare lo stato di emergenza. Purtroppo, per questo abbiamo già il RSI. Ma afferma, ad esempio, che il contratto si applica durante e tra le pandemie. Si sta quindi promuovendo una narrativa pandemica.

 

Viviamo nell'era delle pandemie. L'unica spiegazione plausibile è la zoonosi, che in fondo è anche il risultato dell'azione umana. Parola chiave: ricerca sul Gain-of-Function. Questo viene subito nascosto.

 

Poi abbiamo un'ulteriore concretizzazione e rafforzamento della promozione di questi prodotti sanitari rilevanti. Tutto ciò che ho già menzionato qui in relazione al RSI. A ciò si aggiunge un trasferimento tecnologico tra ricchi e poveri. Poi il famoso sistema “Pathogen Access and Benefit Sharing System”.[Sistema di accesso agli agenti patogeni e spartizione dei benefici] Si tratta del fatto che gli Stati del mondo stanno naturalmente litigando per l'accesso al materiale genetico. Ma sulla base di questo è possibile sviluppare farmaci e vaccini, un grande modello di profitto. E naturalmente sono soprattutto i poveri a voler partecipare ai profitti dei ricchi. Forse questa è la nostra fortuna, perché internamente c'è una disputa sulle finanze. E questo è anche il motivo per cui questo Trattato pandemico non è ancora stato attuato.

 

Ed è per questo motivo che anche quest'anno, al momento dell'approvazione, è quasi sfuggito di vista che l'articolo 12 capoverso 2 stabilisce che il Trattato potrà essere sottoposto alla firma solo quando le parti coinvolte avranno raggiunto un accordo su un allegato relativo al cosiddetto “sistema papale”. Fra i due litiganti il terzo gode, ciò significa che abbiamo un barlume di speranza che questa disputa interna sul denaro, giochi un ruolo molto importante e ci risparmi questo Trattato pandemico. Sarebbe fantastico.

 

Si tratta naturalmente di rafforzare i sistemi di omologazioni in situazioni di emergenza. Ciò che prima era contenuto in questo foglio aggiuntivo - chiamatelo pure Emergency Use Listing [Procedura dell'OMS per l'autorizzazione d'emergenza di vaccini, terapie e dispositivi diagnostici in vitro non ancora autorizzati] - ora lì viene concretizzato. Quindi, alla fine, si tratta di creare un complesso medico-industriale globale, nient'altro. Non si tratta di salute. Si tratta dell'opposto della salute. Vite umane, la salute umana e l'integrità fisica vengono messe a repentaglio nell'interesse del profitto e del potere.

 

E poi c'è il punto tre: il concetto di infodemia nel trattato sulle pandemie è molto preoccupante. Nell'ambito della RSI, abbiamo la lotta contro la disinformazione e la diffusione di notizie false. Ora arriva un'altra "bomba". L'obiettivo è quello di rafforzare il "Science Health and Pandemic Literacy" [Scienza, salute e competenza in materia di pandemie] della popolazione È qui che si realizza chiaramente il monopolio della verità rivendicato dall'OMS: la popolazione deve essere sottoposta a un lavaggio del cervello in materia di pandemie, salute pubblica, scienza - naturalmente solo secondo l'interpretazione dell'OMS. Sì, perché, come ho detto, non abbiamo un organo di controllo. Una rappresentante di alto rango delle Nazioni Unite lo ha già affermato chiaramente, senza che le Nazioni Unite sollevassero alcuna protesta: come è noto, l'OMS è un'agenzia delle Nazioni Unite e "the United Nations owns the science" [le Nazioni Unite (ONU) sono propritarie della scienza].

 

Ma che centra la questione della proprietà con la scienza? L'unica spiegazione è sempre: il potere e il profitto. E poi le persone dovrebbero essere informate sull'efficacia e sulla sicurezza dei prodotti medici. Quindi questo viene dato già per scontato (che sia così) e si continuerà a promuovere il controllo del comportamento.

 

Abbiamo poi ulteriori innovazioni, un meccanismo di sorveglianza rafforzato e l'introduzione del principio già esistente "One Health" [approccio di tipo olistico ("un'unica salute") ], che collega la salute degli animali alla salute dell'ambiente e alla salute umana e che conferisce all'OMS ulteriori poteri incommensurabili e che, naturalmente, serve anche a sostenere questa teoria della zoonosi. Per la quale le pandemie non possono mai essere causate dall'uomo, ma solo da animali che improvvisamente si ammalano in modo critico, per chissà poi quale motivo, e poi il contagio si trasmette all'uomo. Lo spillover [(in epidemiologia) salto di specie] zoonotico è ovviamente già incluso.

 

Sì, e se ora rivediamo l'intera questione, l'idea che la dignità umana sia inviolabile, l'idea dei diritti umani, della libertà. Se poi guardiamo a questi trattati, abbiamo innanzitutto una maggiore minaccia de facto alla sovranità degli Stati. Sottolineo “di fatto”, perché anche nel 2020 nessun Stato era obbligato ad attuare semplicemente ciò che raccomandava l'OMS. Ma l'hanno fatto! L'hanno fatto e mi ha profondamente scioccata.

 

Il collega Dott. Brunner ha spiegato molto bene dove si trovano le lacune nei nostri sistemi giuridici. A mio avviso, manca l'ethos [l'etica di una persona, di una comunità] senza il quale non può esistere il più bel sistema giuridico, quell'ethos che è anche in grado di compensare un sistema giuridico carente. Abbiamo avuto tempi, per esempio in Germania, e certamente altrove, con una Corte costituzionale federale funzionante che considerava la libertà e la dignità dell'individuo come punto di partenza e di arrivo e la metteva al primo posto. E tutto questo è andato perduto.

 

Ricordo ancora quanto rimasi sconvolta, quando lessi per la prima volta nel manuale di diritto costituzionale che ogni costituzione vive di presupposti che essa stessa non è in grado di creare. E ho sempre pensato che, se era scritto nero su bianco, allora sarebbe stato rispettato. Ecco quanto può essere ingenua una studentessa in legge. Qui ho imparato una lezione importante, ma di primissimo ordine.

 

Con questa guerra cognitiva, con questa politica infodemica, con questo Digital Services Act dell'UE, con questa folle malattia dei fact checker, alla fine avremo un completo ricondizionamento dell'essere umano da cittadino che pensa con la propria testa a suddito obbediente. Questo vale per tutti i settori, compresi lo Stato, il sistema giudiziario, la legislatura e così via. E senza questo "Ethos" della dignità umana, della libertà, anche un sistema giuridico non può più funzionare.

 

Il collega Dott. Brunner lo ha espresso in modo meraviglioso e forse a questo punto: nella prima bozza della Costituzione tedesca comprendeva inizialmente la frase che lo Stato esiste per il bene dell'uomo e non l'uomo per il bene dello Stato. E tutto questo ora, come lui ha espresso magnificamente in un altro modo, tutto questo al momento è svanito. Quindi la sovranità continua a essere gravemente minacciata dall'OMS ed assistiamo ad un totale fallimento del controllo dello Stato di diritto, comprese le corti costituzionali.

 

Lo vedo con sgomento soprattutto in Germania, e anche questa persecuzione politica che sta avvenendo nel nostro Paese, non me la sarei mai immaginata. E poi, naturalmente, un aumento del rischio di massicce restrizioni della libertà, di dichiarazioni arbitrarie di stato di emergenza, possibile emanazione permanente di raccomandazioni che limitano la libertà. E sullo sfondo della mancanza di organi di controllo a livello di OMS e degli Stati che semplicemente ignorano i loro organi di controllo.

 

C'è poi un altro punto importante, come hanno ripetutamente sottolineato le nostre colleghe Silvia Behrendt e Amrei Müller: abbiamo, e questo si inserisce nel quadro globale complessivo, una progressiva militarizzazione ideologica della politica sanitaria.

 

Questo non è scritto nei trattati, ma esiste una dottrina sulla sicurezza sanitaria globale: gli agenti patogeni vengono trattati come un nemico militare, un rischio per la sicurezza, e quindi ci deve essere una risposta automatica, quindi viene installato un meccanismo automatico e naturalmente ci sono vaccinazioni contro di essi, come ovvio. Non ci si chiede più se le vaccinazioni causino danni irreversibili alle persone. E abbiamo anche inserito, sebbene solo in un punto, naturalmente, un rafforzamento della sorveglianza digitale globale dell'umanità, dato che ora sono stati inoltre introdotti i passaporti vaccinali digitali, anche se non solo quelli, anche questo un tema molto importante quando si tratta di controllare in modo totalitario.

 

Poi, naturalmente, l'aumento delle procedure sanitarie attraverso questo complesso medico-farmaceutico, il concetto infodemico, (che ho) già descritto in dettaglio. E poi veramente anche in questi trattati una graduale trasformazione ideologica. Si tratta di allontanare lentamente ma inesorabilmente le persone dall'idea che io sia l'individuo e che la mia libertà sia il punto di partenza e di arrivo. No, tu non sei niente, la comunità è tutto. Vi suona (in un qualmodo) familiare? La dignità umana non è più un tema rilevante. Stiamo assistendo a uno sviluppo verso l'obbedienza collettiva. Questo include, ad esempio, l'approccio al cosidetto "whole-of-society". Ciò significa che, quando si verifica una pandemia pericolosa, tutti i membri della società devono restare uniti e remare nella stessa direzione. Che cosa significa dal punto di vista logico?

 

Logicamente, chi va controcorrente, è fuori, l'abbiamo già vissuto. Dovete farvi inoculare i vostri diritti fondamentali, altrimenti siete eclusi. Tutto ciò che ha un'opinione dissenziente viene massicciamente attaccato in una forma o nell'altra e poi ci sono questi pseudo diritti fondamentali di equità e solidarietà. E questi vengono poi messi sullo stesso piano dei veri diritti umani.

 

Sì, questa è la risposta. Se chiedo, siamo minacciati da un regime sanitario totalitario? Non solo abbiamo un regime sanitario totalitario, che è nell'aria, ma anche uno sviluppo mondiale verso l'autoritarismo e il totalitarismo, laddove non è ancora arrivato o non c'era ancora Lì dovrebbe arrivare. Stiamo assistendo a una forte pressione sullo Stato di diritto, sui diritti fondamentali e anche sul diritto al consenso volontario alla sperimentazione medica, sancito dall'articolo 7 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti umani. Stiamo assistendo a una pressione sulla sovranità degli Stati membri e alla fine corriamo un rischio enorme. Quindi è davvero tutto in gioco.

 

Ecco perché passiamo al punto 5. In breve, cosa succederà ora? Grazie a Dio, indipendentemente dall'opinione che si possa avere su questi Stati, l'uscita degli Stati Uniti è stata un segnale estremamente importante. L'Argentina ha seguito l'esempio. Questi Stati non sosterranno più l'RSI in nessuna delle sue versioni. L'RSI 2024 non sarà sostenuto nemmeno da Israele e dall'Italia, il che è molto interessante. Anche l'Austria si è opposta, ma solo, e lo dico tra virgolette, perché si è accorta troppo tardi che il Parlamento non aveva ancora dato il suo consenso. Ma secondo la Costituzione avrebbe dovuto essere consultato; anche per il primissimo RSI. Ciò significa che dovranno ancora ottenere l'approvazione del Parlamento - Ma almeno è già qualcosa!

 

Per quanto riguarda il Trattato pandemico, come ho già detto, speriamo che non venga realizzato. E una cosa importante è proprio questa – e mi è saltata all'occhio con l'esempio dell'Austria – i governi, se non sono eletti tramite democrazia diretta, possono negoziare e firmare trattati di diritto internazionale. Però di norma i parlamenti devono dare il loro consenso. All'ultimo minuto siamo riusciti ad avviare questo processo anche in Austria, perché stranamente prima è stato tralasciato in qualche modo.

 

Pertanto è importante, da un lato, la rappresentanza secondo il diritto internazionale e, dall'altro, la legittimazione democratica di queste decisioni governative. Di norma, i parlamenti sono coinvolti in questo processo. Ciò significa che anche i giuristi di tutto il mondo sono invitati a verificare se il loro parlamento ha avuto voce in capitolo. In caso contrario, vi preghiamo di far valere questo diritto e esigetelo. Altrimenti, questo RSI non può essere semplicemente richiesto in questi paesi.

 

In Germania si è un po' più meticolosi e il governo federale ha appena approvato una ratifica. Ma la Germania ha già lasciato scadere il termine per l'opposizione, il che equivale in realtà a una ratifica.

 

Immaginiamo ora che il Bundestag e il Consiglio federale non approvino questa ratifica. Allora il governo si troverebbe in difficoltà. Da un lato avrebbe l'obbligo di diritto internazionale, dall'altro non dovrebbe applicare la volontà democraticamente espressa dal Parlamento. C'è da temere che approveranno. Trovo comunque molto interessante ciò che sta accadendo. Provengo dal settore dei diritti umani. Per quanto riguarda l'Austria dobbiamo sfruttare ogni opportunità che si presenta per richiamare l'attenzione su tali problematiche.

 

Inoltre, è interessante notare che in Germania questa legge prevede già che l'approvazione del RSI comporti una limitazione dei diritti fondamentali all'integrità fisica, alla libertà personale, alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, nonché al diritto alla libera circolazione. Si parte quindi in qualche modo da un automatismo, anche se in realtà le autorità tedesche dovrebbero attuare gli atti giuridici dell'OMS. Sì.

 

E non ci siamo accordati, il signor Brunner ed io. Ma per me è sempre importante, quando si tratta di cosa possiamo fare, tornare all'idea della dignità umana. È stato descritto molto bene: l'idea della dignità umana anche come ethos della Costituzione, deriva dall'idea che l'uomo è a immagine di Dio, quindi è di ispirazione cristiana. Da ciò deriva, per definizione, il valore dell'uomo. E dall'idea dell'illuminismo, secondo cui si tratta dell'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso.

 

Senza questo ethos, nulla funziona nel nostro sistema giuridico, e forse quasi nulla nella nostra vita. È per questo che si tratta di fare tutto il possibile.

 

Il signor Sasek l'ha detto benissimo: chiedere sempre aiuto, fornire anche informazioni della controparte alla società, alle persone che ci circondano attraverso attività politiche, manifestazioni, volantini, conferenze, qualsiasi cosa. Attraverso i media liberi, avvicinandosi ai media delle multinazionali. Continuando a provarci, forse ci sarà l'uno o l'altro che è ricettivo. E soprattutto attraverso l'informazione della politica, a patto che si tratti ancora di persone che forse sono semplicemente ancora ingenue.

 

Presumo che ci siano molti che non sono ingenui. Ma forse gli ingenui delle ultime file degli informati. Per favore, per favore, informate e spingete affinché venga presa una decisione di coscienza. E infine, cercare il più spesso possibile di ricorrere ai tribunali e segnalare che qui vengono violati i diritti umani fondamentali. E ogni singola azione, sono persino convinta che ogni singolo pensiero conti qui, NO e noi non desideriamo un mondo del genere. Noi crediamo nella visione di un mondo migliore con dignità umana e libertà. In questo senso, grazie mille.

 

 

Ivo Sasek:

 

Grazie mille, Beate Pfeil. La mia freccia è di nuovo affilata. Non è ancora finita. Questo sospiro di sollievo dopo il Covid, come se fosse finito. Non è vero. L'avete sentito anche voi. Potrei solo ripetere tutto quello che ha detto. Semplicemente a tutto gas con la controinformazione. Il più che possiamo, finché possiamo.

 

E poi vedremo. Grazie per essere stata con noi.

 

 

Beate Pfeil: Insieme.

 

 

Ivo Sasek: Continuate a fare rete con noi. Che tanti avvocati e giudici e chiunque altro vengano a rafforzare questo fronte. Grazie per la vostra competenza. Ne abbiamo bisogno. Grazie.

 

 

Beate Pfeil: Danke vielmals.

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