L’audio (e il sottostante testo scritto) di questo video è la traduzione simultanea di un discorso tenuto ad una conferenza dell'AZK, ovvero della Coalizione Anti-Censura, in Svizzera. Essendo la traduzione simultanea un’opera estemporanea, purtroppo non possiamo garantire la completezza e la correttezza del discorso tradotto, nonostante i nostri grandi sforzi in tal senso. Per ulteriori informazioni sulla conferenza dell'AZK e riferimenti legali si vedano le indicazioni riportate al termine del presente video/scritto"
Ivo:
Passiamo ora a un'intervista esplosiva in cui Dan, nostro corrispondente e presentatore di Kla.TV, pone domande esistenziali al profondo divulgatore Patrick Wood negli Stati Uniti. Ancora una volta, verrà messo in luce il pericolosissimo legame tra l'intelligenza artificiale, abbreviata in IA, e la nostra vita quotidiana. Verranno inoltre affrontati gli strani metodi e i programmi di risparmio di Robert F. Kennedy, Donald Trump ed Elon Musk, fino ad arrivare alla crisi migratoria mondiale, che sta chiaramente favorendo la sorveglianza. L'intervista che segue esamina quindi ancora una volta il concetto relativamente nuovo di tecnocrazia, ponendo la domanda: chi c'è dietro e come è possibile che stia improvvisamente prendendo piede in tutto il mondo? Con le sue domande, Dan cerca di capire cosa può fare il singolo individuo per contrastarla.
Ma prima, torniamo alla carriera di Patrick Wood, che ringraziamo di cuore per essere qui con noi!
Biografia
Patrick Wood: nato nel 1947 negli Stati Uniti, è un economista, analista finanziario e scrittore.
È autore del libro “L'ascesa della tecnocrazia: il cavallo di Troia della trasformazione globale” [2015] [Titolo originale: Technocracy Rising: The Trojan Horse of Global Transformation] e co-autore dei libri “I Trilaterali che controllano Washington, volumi I e II” [Titolo originale: Trilaterals Over Washington, Volumes I and II] pubblicati alla fine degli anni '70.
Wood è un esperto di spicco della Commissione Trilaterale elitaria, della sua politica e dei suoi successi nella creazione del suo auto-proclamato "Nuovo Ordine Economico Internazionale", che costituisce il nucleo dello sviluppo sostenibile a livello globale.
È inoltre uno dei maggiori esperti critici in materia di sviluppo sostenibile, economia verde, Agenda 21, Agenda 2030 e tecnocrazia storica.
Patrick Wood è spesso relatore e ospite di programmi radiofonici negli Stati Uniti.
La sua ricerca attuale si concentra sulla tecnocrazia, il transumanesimo e lo scientismo [l'idea che tutte le domande sensate possano trovare risposta nella scienza] e su come questi concetti stiano cambiando l'economia globale, la politica e la religione.
Il suo argomento oggi è: La corsa alla superintelligenza artificiale
Dan:
Patrick, grazie per essere qui con noi oggi. È davvero un onore! L'AZK, la conferenza anti-censura, è pronta? – Sì. Ok. Allora cominciamo!
Patrick, sono molto felice che tu sia qui e che possiamo condividere questo momento con un pubblico internazionale. Tuttavia, vorrei iniziare con un'osservazione piuttosto seria. La domanda è:
Siamo sulla soglia della totale schiavitù digitale?
Patrick Wood:
Al momento sembra proprio così.
Posso parlare solo per l'America, non per altri paesi. Beh, forse anche per la Cina. E anche l'Europa ha i suoi problemi al riguardo. Ma in America siamo sull'orlo della schiavitù digitale. Ed è interessante che il nostro ministro della salute, Robert F. Kennedy Jr., sia recentemente apparso in televisione a livello nazionale e abbia detto che vorrebbe che entro quattro anni tutti in America avessero un dispositivo sanitario portatile che raccoglie tutti i tuoi dati e li invia al tuo iPhone o qualcosa del genere e poi al cloud. Sono cose molto preoccupanti, sai. Vediamo che cose del genere stanno accadendo ovunque in questo momento. Quindi sì, siamo davvero sull'orlo della schiavitù digitale.
Dan:
Sì. Sai, per questa intervista ho preso una citazione dal tuo sito web, qualcosa che ha detto Robert F. Kennedy. Cito: “Pensiamo che i dispositivi portatili siano fondamentali per l'agenda ‘Far tornare l'America in salute’ ’” - fine della citazione. La mia primissima intervista per Kla.TV l'ho fatta nel dicembre 2019 con Robert F. Kennedy. E prima di tutto, quest'uomo mi è sembrato un bulldog populista, in lotta contro l'establishment, pronto a rovesciare l'industria farmaceutica e a lavorare per noi. Quando l'hanno conquistato?
Patrick Wood:
È difficile da dire. Quando le persone vanno a Washington D.C., mi piace dire che è come se la loro mente venisse offuscata.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
E cambiano (semplicemente) atteggiamento, la loro presa di posizione. Non succede all'improvviso.
Ma lo si può con quasi tutti i politici che abbiamo mandato a Washington, almeno negli ultimi 50 anni. Le brave persone vanno a Washington e tornano indietro (come) meno brave.
Dan:
Quando parli di atteggiamento ... penso ad alcuni dei personaggi che consideriamo del ‚Deep State‘ [Stato profondo]. E così, ad esempio, si guarda a un Elon Musk, a un Klaus Schwab o persino ad un Donald Trump. Sembra che a queste persone piaccia quello che stanno facendo. Svolgono un ruolo o hanno un ruolo importante. Ma a Trump sembra davvero piacere. Ma se si guarda Robert F. Kennedy Jr. ... Non so quante foto ho visto di lui accanto al raggiante Trump o a qualcun altro. E sembra che stia soffrendo.
Patrick Wood:
Sì. Sì, l'ho notato anch'io.
Dan:
Già!
Dunque, tu sei un esperto di tecnocrazia e hai scritto diversi libri sull'argomento.
Patrick Wood:
Sì, infatti.
Dan:
Ne abbiamo già parlato in passato, ma abbiamo molti nuovi ascoltatori da tutto il mondo. Il nostro pubblico francese sta crescendo. Il nostro pubblico russo sta crescendo. Forse non conoscono bene questo termine. So che è difficile riassumerlo in poche parole. Ma puoi dare una breve spiegazione ai nuovi arrivati? Che cos'è la tecnocrazia? Quali sono i suoi obiettivi? E perché è così importante conoscerla?
Patrick Wood:
Sì, ha ormai quasi 100 anni. È stata inventata originariamente alla Columbia University di New York, se vogliamo. Oggi come allora è un think tank all'avanguardia. Ma gli ingegneri e gli scienziati di questa università decisero di creare un sistema economico completamente nuovo. E si dedicarono a questo obiettivo. Lo chiamarono sistema economico basato sulle risorse. Doveva essere regolato dall'energia, dalla distribuzione e dal consumo di energia. E nel corso degli anni lo abbiamo visto con un altro nome, forse come “Agenda 21”. La Commissione Trilaterale lo ha chiamato Nuovo Ordine Economico, Ordine Economico Mondiale, Agenda 2030, ecc. Abbiamo una crescita “intelligente” in America.
Sono gli stessi termini, lo stesso concetto di tecnocrazia, tecnocrazia storica. E al centro vediamo le risorse economiche. Anche l'energia è sempre al centro. Questo non è preoccupante.
L'aspetto preoccupante è la definizione con cui l'hanno introdotta nel 1932… Tutto girava intorno alla ”social engineering science” le ”scienze di ingegneria sociale applicata” [Letteralmente ingegneria sociale, o social engineering , che nelle scienze sociali e nelle scienze politiche indica gli sforzi volti a creare o migliorare le strutture sociali]. Questa è stata la loro prima dichiarazione: la ”social engineering science”. Cosa potrebbe significare? Oggi ovviamente ha un significato. Perché è quello che vediamo ovunque. Ad esempio, le persone ora vengono manipolate dall'intelligenza artificiale. E con, ad esempio, sistemi politici che cercano di influenzare il comportamento delle persone, il cosidetto nudging [letteralmente "colpetto", "spintarella", per suggerire alle persone determinate decisioni]. Ricordate che in Inghilterra esisteva la “Nudge Unit”?
Questa istituzione cercava di indurre le persone a cambiare opinione su qualcosa. È la scienza del “social engineering”. Oggi è ovunque. Ed è proprio questo che confonde le idee.
Dan:
Sì. Quando parliamo di “nudging” e “social engineering”, forse non sorprende che la nostra scuola di giornalismo più rinomata sia proprio alla Columbia.
Patrick Wood:
Sì, è vero.
Dan:
Che ruolo hanno avuto Zbigniew Brzezinski e la sua Commissione Trilaterale nella creazione di questa era tecnocratica in cui viviamo oggi? Quali erano i loro obiettivi? E qual è, in sostanza, il loro obiettivo finale?
Patrick Wood:
Il primo obiettivo era quello di incanalare le risorse del mondo nelle loro tasche, allontanandole principalmente da noi. Lontano dallo Stato nazionale, lontano dai singoli individui. E bisogna capire che quando Brzezinski scrisse il suo libro “Between Two Ages: America's Role in the Technetronic Era” ovvero "In mezzo a due epoche: Il ruolo dell'America nell'era tecnotronica” (1970), questo era un termine sostitutivo per la tecnocrazia. Ma bisogna tenere presente che Brzezinski era professore alla Columbia University quando scrisse questo libro.
Era... Non so se all'epoca avesse già un posto fisso, ma era un professore emergente di scienze politiche e scriveva di tecnocrazia. Quindi c'era evidentemente un legame tra la tecnocrazia degli anni '30 e ciò che Brzezinski ascoltava nelle aule della Columbia University.
Quando Rockefeller venne a conoscenza di questo concetto, capì che avrebbe potuto accaparrarsi le risorse di tutto il mondo. E il suo problema all'epoca, in qualità di presidente della Chase Manhattan Bank, era che prima o poi i soldi sarebbero finiti. E se il sistema monetario fosse crollato, cosa sarebbe rimasto? Come si può assicurare il proprio patrimonio? Beh, bisogna avere il controllo delle risorse. Se si hanno le risorse, non importa quale sia il sistema monetario in vigore in quel momento, perché tutti vogliono le risorse per vivere.
A quel punto, si può trarre qualsiasi tipo di vantaggio da chiunque. Era, per così dire, un gioco per l'accumulo di risorse. Lo abbiamo visto per anni, in tutto il mondo, non solo in America. Sono stati compiuti sforzi straordinariamente grandi per sottrarre le risorse mondiali agli Stati nazionali e trasferirle in una sorta di fondo comune globale, se così si può dire, a cui solo queste grandi multinazionali hanno accesso per produrre beni e servizi per il nostro consumo.
E non dobbiamo dimenticare la famosa frase pronunciata alcuni anni fa da Klaus Schwab, quando era ancora presidente del Forum economico mondiale: “Nel 2030 non possiederai nulla e sarai comunque felice”.
La maggior parte delle persone ha già sentito questa frase. Ma cosa intendeva con “non possiederai nulla”? Faceva parte del concetto generale. Non vogliono che tu possieda alcunché. Non hanno mai voluto che tu possedessi qualcosa. Già nel 1932, con la nascita della tecnocrazia, e lo stesso vale per l'Agenda 21, i diritti di proprietà erano in bilico. E ora il cerchio si chiude. Persone come Klaus Schwab ci avvertono che un giorno non possiederemo più nulla. Ma lui dice che saremo felici. Non preoccupatevi, siate felici.
Dan:
Parli di un fondo fiduciario comune globale. Vorrei sapere se ci sono paesi, primi ministri, governi o presidenti che sono davvero usciti da questo sistema. Voglio dire, nei notiziari la Russia, la Cina e l'Iran vengono dipinti come l'asse del male, i nostri veri nemici.
Ma se si considerano le risorse di questi tre Paesi da soli, si potrebbe quasi gestire un'economia globale con questi. Se ne fossero davvero al di fuori, forse qualcuno potrebbe concludere: “Beh, non possono imporre la loro volontà perché combatteranno contro di noi lì, in Asia orientale e centrale”. Ma sono anche loro a bordo?
Patrick Wood:
La risposta è sì, perché quando nel 1992 è stata redatta l'Agenda 21, quasi tutti i paesi del mondo hanno aderito. Per ragioni diverse, tutti volevano averne una fetta. E sono sicuro che la maggior parte di loro, in quel momento, non sapeva cosa significasse in ultima analisi per loro. Ma nonostante ciò, hanno accettato e hanno permesso la trasformazione in quel momento.
Organizzazioni come la maggior parte delle ONG [organizzazioni non governative], come ad esempio l'ICLEI ["International Council for Local Environmental Initiatives"
"Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali" che si propone di fornire supporto tecnico e consulenza allo sviluppo sostenibile e per il sostegno delle reti tra le amministrazioni locali e tra paesi in via di sviluppo e paesi industrializzati.], sono andate direttamente nei paesi e nelle città per trasformarli in città sostenibili. Hanno introdotto delle linee guida per una crescita “intelligente”, per l'Internet delle cose.
Il sistema delle organizzazioni non governative (ONG), l'ecosistema delle Nazioni Unite che si estende in tutto il mondo, si è diffuso direttamente nelle città e nei comuni del Paese e del mondo per introdurre le linee guida dell'Agenda 21. Da lì si è poi diffuso a livello nazionale. Ci si sono ritrovati invischiati. E qualcuno qui ha detto che il presidente Trump potrebbe, per esempio, farci uscire dall'OMS o forse dalle Nazioni Unite. Va bene, ma tutta questa politica è radicata e integrata ovunque in America.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
E in ogni singola città, anche nella città in cui ci troviamo ora, c'è un piano d'azione per il clima basato sul dogma delle Nazioni Unite. Quindi il mondo è stato completamente impregnato di questa roba. E l'hanno fatto senza che nessuno glielo chiedesse. L'hanno fatto come programma volontario.
Anche questo è davvero stupefacente. Hanno detto: “Beh, non siete obbligati a farlo, ma se lo fate sarete felici, o qualcosa del genere”.
Dan:
Giusto.
Patrick Wood:
E la gente dice: “Oh, sembra una buona idea. Facciamolo”.
Dan:
Sì, non penso che questi programmi siano venuti dalla gente. Credo che provenissero da qualche parte.
Patrick Wood:
Sì, senza dubbio. Assolutamente!
Dan:
Sicuramente ci sono stati degli incentivi e sono state esercitate delle pressioni.
Patrick Wood:
Certo. Ogni volta che una città vede arrivare due consulenti in giacca e cravatta da un'organizzazione di consulenza, come un'organizzazione per lo sviluppo sostenibile o altro, allora sai che devi semplicemente chiudere la porta. Non farli nemmeno entrare!
Dan:
Ovvio
Patrick Wood:
Ma se li lasci entrare e li lasci parlare, ti daranno 50 motivi per cui dovresti usare i loro servizi di consulenza per implementare l'Agenda 21 e lo sviluppo sostenibile nella tua comunità. E alcune di queste ragioni sono davvero malvagie. Ma è così che hanno stravolto il tessuto sociale del nostro Paese e probabilmente anche di altri Paesi del mondo.
Dan:
Sì. Dovremmo essere molto scettici nei confronti degli estranei.
Patrick Wood:
Esatto.
Dan:
Quando creiamo un'organizzazione no-profit o un movimento a nostro favore, dovremmo immediatamente prestare attenzione appena arriva un estraneo.
Patrick Wood:
Giusto.
Dan:
Sai cosa mi viene in mente? Penso che sia come nell'Impero Romano, dove la polizia locale, per esempio in Britannia, era gestita da pochi romani perché eseguivano gli ordini. Non avevano alcun legame con la popolazione locale. E penso alle forze di polizia in tutto il Paese. Perché la polizia di Seattle, per esempio, deve far venire gente da Filadelfia, poi da Chicago, poi da New York e poi da Los Angeles? Non vogliono un governo locale, un vero governo locale.
Patrick Wood:
Sì, hai proprio ragione. Lo vediamo in tutto il Paese, si può dire che è uno schema, forse in tutto il mondo.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
Usa le risorse esterne per imporre a questo luogo tutto quello che vuoi. Usa altre risorse per evitare che si accorgano che qualcuno li sta prendendo in giro.
Dan:
E come diavolo hanno fatto i Paesi, le comunità locali, ad accettare di cedere le loro risorse a un conglomerato internazionale? Ecco un esempio dal Giappone. La città in cui vivo da 20 anni ha ceduto i suoi diritti sull'acqua a una qualche azienda francese. Non ha alcun senso. Ma fa parte del piano generale, giusto?
Patrick Wood:
Sì, esatto. È così. Direi che a volte gli abitanti del paese, come nel tuo esempio, probabilmente non hanno idea di cosa sia successo.
Dan:
Sì, è vero.
Patrick Wood:
E un giorno si svegliano e si chiedono chi ora chiede più soldi per la loro acqua, o perché non è più la stessa di prima. E poi capiscono che qualcuno li ha fregati.
Dan:
Ti ricordi che quando si pianificava un nuovo progetto, tipo un grande progetto edilizio, entravano in vigore queste leggi urbanistiche e bisognava affiggere un grande cartello visibile, ad esempio mentre passeggiavi nel bosco, e avvertiva che c'era un progetto in programma? Chiunque volesse costruire qualcosa lì doveva mettere quel cartello, per informare (tutti) della realizzazione del progetto e del dibattito pubblico a tal riguardo, al fine di poterlo contestare se non si fosse stati d'accordo. Ma cose, come questo esempio dell'acqua... No, queste non vogliono renderele pubbliche, finché poi è troppo tardi.
Patrick Wood:
Esatto. È interessante che alcune cose siano state passate dalle Nazioni Unite alle comunità locali come parte del pacchetto sulla sostenibilità. Una di queste erano le norme edilizie internazionali. Non erano norme locali. Si basavano su standard internazionali ed erano completamente contrarie alle persone delle comunità.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
Ciononostante, sono state semplicemente adottate. Hanno detto: fine della discussione, avrete questo standard. Costruirete le vostre case e i vostri edifici secondo questi standard.
Questo faceva impazzire tutti, perché non c'era modo di aggirarlo. Diciamo che hai questa piccola cosa che non ti è permesso avere, devi prima sistemarla prima di poter entrare. All'inizio le persone venivano tormentate con piccolezze irrilevanti, e questo le faceva impazzire. Questo è un esempio di come tutte queste comunità in America e in tutto il mondo siano state influenzate dall'esterno affinché adottassero questi nuovi standard edilizi.
Dan:
Sì. Se si potesse riassumere o rappresentare questa influenza esterna in un simbolo, direi che è quella cosa circolare arcobaleno che rappresenta i 23 obiettivi di sostenibilità. Ho visto uomini d'affari, persone nel governo, nelle scuole, nei distretti scolastici, nelle amministrazioni, indossare spille arcobaleno di questo tipo. E tornando al Giappone, i cantieri edili, anche quelli privati, hanno spesso questo arcobaleno e tutti gli obiettivi elencati sotto. E penso che questi, come dici tu, abbiano probabilmente alcune restrizioni ...
Patrick Wood:
Accidenti, assolutamente. Sì, bisogna leggere ogni singola frase per capire di cosa si tratta. La prima frase non dice proprio la vera definizione, ma se continui a leggere il testo, trovi le scritte in piccolo e pensi: “Santo cielo!" A questo punto è proprio opprimente. Quindi, sai, la loro agenda è lì in qualche modo, ma devi guardare attentamente il testo per capirla davvero.
Dan:
Sì. Sul tuo sito web, paragoni il “Big Beautiful Bill” di Trump [“One Big Beautiful Bill Act”, legge di Trump per aumentare le spese militari e sviluppare nuove tecnologie di intelligenza artificiale, entrata in vigore il 4 luglio 2025] al Patriot Act dopo l'11 settembre. In che modo sono simili?
Patrick Wood:
Beh, in questo nuovo disegno di legge sono stati stanziati miliardi di dollari per i sistemi di sorveglianza. E di questo non si parla molto in America, anche se bisognerebbe farlo. Sono stati introdotti nuovi programmi per analizzare e consolidare tutte le informazioni del nostro governo in banche dati di intelligenza artificiale.
Dan:
Consolidato, analizzato da Palantir. [br] [Palantir Technologies Inc. è un fornitore statunitense di software e servizi specializzato nell'analisi di grandi quantità di dati e nella creazione di un'ontologia digitale di dati aziendali e di progetto.]
Patrick Wood:
...raggruppate dall'intelligenza artificiale. E poi Palantir sarà già un attore principale in questo settore. Al DOGE ["Department of Government Efficiency" - "Dipartimento per l'efficienza governativa" (ufficialmente U.S. DOGE Service Temporary Organization) è un'organizzazione dell'amministrazione statunitense che ha lo scopo di “aumentare l'efficienza e la produttività del governo” e modernizzare i sistemi informatici governativi] sotto la guida di Elon Musk, l'obiettivo non era affatto quello di risparmiare denaro, ma piuttosto quello di inserire i flussi di dati delle agenzie nell'IA.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
A quanto pare, ci sono riusciti.
Tutte le grandi agenzie hanno un flusso di dati che finisce nell'intelligenza artificiale, ma adesso c'è un sistema globale messo insieme da Palantir per unire tutto in un grande e bellissimo sistema di sorveglianza.
Dan:
Sì. E adesso...?
Patrick Wood:
Questo farà sembrare il Patriot Act una cosa da niente, come un timido tentativo.
Dan:
Sì. A proposito di risparmio. Ho amici conservatori, fan di Trump, che dopo le ultime notizie sui tagli o sull'eliminazione di programmi vengono da me e mi dicono: “Non è fantastico?”. Ma non notano le altre cose super costose. Non credo che taglieranno affatto il budget militare.
Patrick Wood:
No.
Dan:
E non penso nemmeno che si preoccupino davvero delle richieste. No. Voglio dire, la previdenza sociale, il Medicare [l'assicurazione sanitaria], il Medicaid [programma sanitario] e le bombe che costruiamo continueranno ad andare avanti.
Patrick Wood:
Sì, ho detto fin dall'inizio, quando è stato proposto il DOGE, che non si tratta affatto di risparmiare soldi. Non si tratterà mai di risparmiare soldi.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
Non si tratta di smantellare o abolire le agenzie di per sé, ma di gestire il nostro governo con l'intelligenza artificiale. Punto. Ed è esattamente quello che è successo.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
Ed è ancora così.
Dan:
Sì. Sì. Sì. Tornando al tema di questi ipocriti tagli alle spese, stavo ascoltando la NPR [National Public Radio: emittente radiofonica statunitense] e citavano Marco Rubio [Ministro degli Esteri degli Stati Uniti], che era seccato da chi critica il governo per aver tagliato tutti questi programmi,e uno dei quali aveva a che fare con l'ambito internazionale, (mhmh) non saprei. Abbiamo agenzie in tutto il mondo che si occupano di raccogliere informazioni e determinare se esistono certi pericoli qua e là, e queste sono state eliminate. E Rubio è uscito allo scoperto e ha detto:" guardate, si trattava solo di tagliare il superfluo e gli sprechi e sbarazzarsene".
E allo stesso tempo il budget dell'ICE "United States Immigration and Customs Enforcement"
La più grande agenzia di polizia e dogana del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti] viene aumentato da 15 miliardi a 150 o 170 miliardi? Che razza di taglio è questo?
Patrick Wood:
Esatto. Non ci sono tagli. Sì, quante volte l'abbiamo sentito negli ultimi 50 anni? Ogni presidente che è stato nominato o eletto almeno dal 1970 ha detto la stessa cosa. Taglieremo tutto ciò che non serve, renderemo il governo più efficiente e risparmieremo soldi, a prescindere dalla scala di misura, ma hanno fallito tutti. Per me questo dimostra che non hanno mai avuto intenzione di farlo.
Dan:
Giusto.
Patrick Wood:
Ma è stato facile far credere alla gente che quello fosse un motivo per votarli, per puntare alla prossima triade, capisci? Quindi nessuno ci è riuscito, e non ci riusciranno nemmeno adesso, perché non era mai stata quella l'intenzione fin dall'inizio. L'intenzione è sempre stata quella di integrare l'IA nel lavoro del nostro governo.
È una cosa enorme, da non sottovalutare. Quanti di questi giganteschi centri dati di IA sovradimensionati e che consumano un sacco di energia sono stati costruiti in tutto il paese? Ne abbiamo diversi qui a Mesa, in Arizona, dove si possono vedere Facebook, Google e Amazon con i loro enormi centri dati. Beh, questi vengono installati in tutto il paese. Ce n'è uno grande in Texas. Memphis ne ha uno grande. Nella zona di Washington, D.C., Arlington, ci sono un sacco di centri dati. A cosa servono questi centri dati? Non servono solo per avere il tuo chatbot preferito che risponde a tutte le tue domande. Non si tratta affatto di questo. Si tratta innanzitutto di raccogliere i dati, ovvero le enormi quantità di dati provenienti dai siti web governativi e da tutte le autorità.
Non potete immaginarvelo, e poi ci sono tutti i dati finanziari provenienti dal Wall Street ecc.
Tutti questi dati vengono assorbiti dall'IA. E lo scopo di tutti questi centri dati, con lo sviluppo di software da parte di OpenAI, Grok, X.AI ecc… Questi programmi sono pronti e già attivi nell'assorbire i dati dal nostro governo e dalla società in generale.
Dan:
Sì. Quando dici centri dati, mi vengono in mente anche i centri di detenzione.
Patrick Wood:
Sì, qualcosa del genere.
Dan:
Infatti, ho menzionato questo aumento da 15 miliardi a 150 o 170 miliardi dell'ICE ["United States Immigration and Customs Enforcement". La più grande agenzia di polizia e dogana del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti]. Ho sentito parlare di come verranno usati quei soldi. Ovviamente verranno usati i dati dell'intelligenza artificiale. E poi li useranno per, credo, 170.000 agenti dell'ICE che setacceranno il Paese. Li vedremo al supermercato, nelle scuole, nei parchi, nei campi da gioco, negli edifici governativi
E pensate, il giornalista ha detto alla radio pubblica che stanno creando uno stato di polizia digitale. Questo mi ha scioccato. Perché proprio la NPR, [National Public Radio: emittente radiofonica statunitense] che di solito è un portavoce del governo, ci sta dicendo come stanno le cose?
Patrick Wood:
Hai ragione. La tensione tra il vecchio e il nuovo sistema è visibile ovunque. Quando Klaus Schwab parla del Great Reset, implica che qualunque cosa venga resettata appartiene al vecchio sistema.
Dan:
Esatto.
Patrick Wood:
Ma arriverà un nuovo sistema che sarà ancora peggiore di quello vecchio. Ma, vedi, il vecchio sistema viene spazzato via, spazzato via da persone come Donald Trump.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
E i vecchi programmi e i resti del vecchio sistema, come la diversità, la parità di diritti, l'integrazione e il marxismo culturale, tutto questo è semplicemente scomparso. Il nuovo sistema è basato su questa idea tecnocratica...
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
... di controllare tutto dall'alto verso il basso, fino a ogni aspetto immaginabile della vita, tramite l'intelligenza artificiale.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
E questo è il nuovo sistema.
Dan:
Una parte del “Big Beautiful Bill” di Trump ha 6 miliardi... A proposito, Big Beautiful Bill... hai visto che invece della B scrivono un 6?
Patrick Wood:
L'ho notato. È interessante...
Dan:
E ce ne sono tre. Sì. Questo sulla scia di com'era durante il mandato di Biden, “Build Back Better” [il Build Back Better Plan o Agenda fu un quadro legislativo proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e che mirava al più grande investimento pubblico a livello nazionale in programmi sociali].
Patrick Wood:
Build Back Better. Sì.
Dan:
Tre B – minuscole, per favore (bbb). Comunque... Il “Big Beautiful Bill” di Trump prevede 6 miliardi di dollari per la tecnologia di sorveglianza delle frontiere. Poi il Parlamento europeo ha appena votato a favore di un controllo biometrico alle frontiere per tutti quelli che entrano nell'UE. E poi ci sono quelle cifre enormi per l'agenzia statunitense per l'immigrazione (ICE) di cui ho già parlato. In che misura questa crisi migratoria è un pretesto per promuovere lo Stato di sorveglianza?
Patrick Wood:
È interessante notare che l'intera questione migratoria è stata avviata principalmente grazie al sostegno di un membro della Commissione Trilaterale di nome Peter Sutherland. Credo che sia originario della Scozia o dell'Irlanda. Ed era un pezzo grosso della Commissione Trilaterale. È diventato inviato speciale delle Nazioni Unite per le questioni migratorie.
Dan:
Sì.
Patrick Wood:
All'inizio ha girato tutti i paesi. Questo è successo diversi anni fa. È andato in tutti i paesi europei e li ha convinti a fissare delle quote di persone che erano disposti ad accogliere nei loro paesi. E poi, all'improvviso, è iniziata la migrazione. E tutti quei paesi che pensavano: “Beh, firmiamo qualcosa, non è un gran problema firmare una quota”.
Ma poi è iniziata la migrazione verso quei paesi e le Nazioni Unite li hanno chiamati a rispondere del rispetto degli accordi che avevano firmato all'epoca. E poi si sono concentrati sull'America, dato che il nostro confine meridionale è spalancato a tutti questi immigrati. E per me è stata una sorpresa. (Peter Sutherland è morto solo pochi anni prima, tra l'altro) È stato davvero fastidioso per me vedere la sua sfacciataggine quando la situazione si è fatta davvero calda, soprattutto in Svezia e nel Regno Unito. Andava in giro a fare pressione su questi paesi: “Non abbassate le vostre quote! Non potete farlo! Avete firmato un accordo. Dovete attenervi a quanto concordato”. E purtroppo hanno accettato le pressioni e hanno semplicemente continuato con questa politica. Guarda dove è arrivata l'Europa adesso! Qui sta succedendo la stessa cosa. Fin dall'inizio è stata una politica trilaterale, guidata da gente come Peter Sutherland.
Dan:
Giusto. E quando dici che questa imposizione è stata accettata, allora i governi hanno accettato una situazione che andava contro i loro interessi, gli interessi del loro Paese, gli interessi degli elettori, gli interessi dell'umanità, in realtà. E non so se userei proprio la parola “accettato”. Direi piuttosto che sono stati costretti, e queste persone ai vertici sono facilmente influenzabili in certe decisioni.
Credo che siano stati ricattati. Credo che il sistema abbia dei mezzi di pressione contro di loro.
Patrick Wood:
Sì.
Dan:
E in questo contesto, puoi dirci qualcosa sulla recente scomparsa? O forse dovrei dire, sulla recente mossa per impedire qualsiasi ulteriore esame dei file su Epstein? È acqua passata. È tutto finito, è passato.
Patrick Wood:
È proprio così. Probabilmente erano già spariti in partenza. Mi dispiace tornare ancora una volta su questo argomento trito e ritrito. La Commissione Trilaterale non è morta. Funziona ancora molto bene.
Dan:
Giusto.
Patrick Wood:
Ma devi considerare che Jeffrey Epstein faceva parte della Commissione Trilaterale. Era soprattutto il loro protetto. Lui è il loro problema, di cui sbarazzarsi. Ma chi ha abbastanza potere per influenzare istituzioni governative come il Dipartimento di Giustizia o il Dipartimento per la Sicurezza Interna o qualsiasi altra agenzia?
Chi ha il potere di fare pressione affinché ciò non accada? Io dico che la Commissione Trilaterale, in qualche modo, è stata quella che ha fatto pressione. Era soprattutto un loro problema. E nessuno potrà mai capire perché Epstein fosse membro della Commissione Trilaterale, dato che non ha contribuito praticamente in alcun modo. C'erano sempre alcuni magnati dei media. C'erano studi legali di alto profilo, politici di alto rango, amministratori delegati di aziende di tutto il mondo.
Sai, tutti pezzi grossi. Mi dispiace, ma Jeff Epstein non ha mai avuto questo tipo di influenza. Aveva un sacco di soldi. Ha guadagnato molti soldi durante la sua carriera, ma in sostanza era un maestro del ricatto.
Questa è l'unica cosa che aveva da offrire dal punto di vista della Commissione Trilaterale. In questo era senza dubbio un maestro. Questo è indiscutibile. Vedremo mai queste informazioni? Mai. Non succederà. La Commissione Trilaterale e altre persone che potrebbero essere apparse nei film non lo permetteranno.
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